L’Azienda Ospedale-Università di Padova ha annunciato un traguardo storico nella cardiochirurgia: il primo trapianto al mondo di cuore eseguito completamente a cuore battente da un donatore a cuore fermo. L’intervento, condotto dall’équipe della UOC di Cardiochirurgia diretta dal professor Gino Gerosa circa due settimane fa, rappresenta una svolta significativa nel campo dei trapianti cardiaci.
Tradizionalmente, durante un trapianto di cuore, l’organo viene prelevato e impiantato in stato di arresto. In questo caso il cuore ha continuato a battere ininterrottamente dal momento del prelievo fino all’impianto nel ricevente. Il professor Gerosa ha spiegato: “Mentre in un consueto trapianto di cuore l’organo viene prelevato e impiantato da fermo, in questo caso ha sempre battuto e quindi tutto il trapianto è stato eseguito a cuore battente dal momento del prelievo a quello dell’impianto”.
Questa tecnica rivoluzionaria offre numerosi vantaggi, tra cui l’eliminazione dell’arresto controllato del cuore e la riduzione del danno da ischemia e riperfusione sia durante il prelievo che al momento del trapianto. Ciò assicura una ripresa più rapida della funzione cardiaca e migliora le prestazioni post-operatorie del cuore trapiantato.
L’intervento è stato eseguito su un paziente di 65 anni affetto da cardiopatia post-ischemica. Due settimane dopo l’operazione, l’uomo sta bene ed è prossimo alla dimissione.
Un traguardo che si inserisce in una lunga tradizione di innovazione dell’Azienda Ospedale-Università di Padova: il 14 novembre 1985, l’équipe del professor Vincenzo Gallucci aveva eseguito con successo il primo trapianto di cuore in Italia. L’11 maggio 2023 invece il prof. Gerosa aveva eseguito il primo trapianto in Italia da donatore a cuore fermo controllato. Questo ennesimo risultato consolida la posizione dell’Azienda Ospedale-Università di Padova come centro di eccellenza nella cardiochirurgia. Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha elogiato l’impresa, affermando: “Gino Gerosa e la sua straordinaria equipe hanno varcato, primi nel mondo, una nuova frontiera della cardiochirurgia e della trapiantistica. È stata scritta in Veneto una nuova pagina indelebile della storia internazionale di questa disciplina”.