Si chiama Dimi ed è il nuovo dipartimento di Ingegneria per la medicina di innovazione, dell’Università di Verona. Le prime attività prenderanno ufficialmente il via a partire dall’1 marzo prossimo.
“Il primo marzo inizia una avventura importante per il nostro ateneo – ha dichiarato Pier Francesco Nocini, magnifico rettore – non è solo un dipartimento ma qualcosa di davvero nuovo: una integrazione perfetta tra anime diverse per portare risultati per la comunità. Vedremo una ingegneria dedicata alla scienza medica, per poter dare alle cittadine e ai cittadini cure sempre migliori e personalizzate”.
Saranno 62 i membri del corpo docente: 24 dal settore ingegneria-informatica, 2 giuristi, 1 filosofo e 35 medici. A questi si aggiungono i 12 del personale tecnico-amminstrativo che comporranno la squadra con sede nell’edificio “Biologico 3”, attualmente in costruzione, con una sede amministrativa provvisoria a Cà Vignal 2 nel polo universitario di Borgo Roma.
Il nuovo dipartimento promuoverà la didattica e la ricerca nell’ambito della progettazione e applicazione di sistemi tecnologici per la medicina di innovazione e per gli altri settori a questo collegati. Il Dimi si articolerà in due sezioni, Biomedicina di innovazione e Ingegneria e fisica, e sarà caratterizzato per una forte vocazione multidisciplinare, trasversale alla classica ripartizione della conoscenza in rigidi settori scientifico disciplinari. Tra le principali aree di interesse la Robotica biomedica, la Medicina di precisione, la Bioingegneria, l’Intelligenza artificiale in Medicina, la Medicina rigenerativa e l’Innovazione nella ricerca clinica e metodologica.
Entro fine marzo si terranno, infine, le elezioni per gli organi di governo del nuovo dipartimento. Fino ad allora sarà Alfredo Guglielmi, il decano del dipartimento, a permettere l’avvio delle attività accademiche.