Una visita per conoscere da vicino una realtà importante come il Distretto Biomedicale Mirandolese e valutare possibili opportunità in ambito formativo. Queste le premesse dell’incontro di mercoledì 5 giugno organizzato dal portale www.distrettobiomedicale.it fra un’azienda del territorio, la Tecnoline di Concordia sulla Secchia, con la Dr.ssa Yangchen Tshering Penjor proveniente dal Bhutan. La Dr.ssa Yangchen Tshering Penjor è un ingegnere biomedico del Dipartimento di ingegneria biomedica dei Servizi medici nazionali, Ministero della Salute del Bhutan. Attualmente assegnata al Central Regional Referral Hospital, Gelephu come unico ingegnere biomedico responsabile di tutte le strutture sanitarie in 6 distretti.
Il Regno del Bhutan è uno stato himalayano dell’Asia e conta circa 700.000 abitanti, localizzato nella catena himalayana in confine a Nord con la Cina e a sud con l’India, il Bhutan è una monarchia costituzionale dal 2007.
La Dr.ssa Yangchen ha svolto diverse ricerche presso il Worcester Polytechnic Institute (Massachusetts, USA) sui “Dispositivi di test per il diabete infantile” (indolore, non invasivo) destinati ai bambini prematuri nei paesi in via di sviluppo e ancora IZiel Healthcare, Pune, India per lo Sviluppo del test Jet Stream Force per il sistema di iniezione senza ago, inoltre ha vinto il premio VIBE ed ricevuto l’Onorevole Menzione per “l’innovazione”.
La nostra redazione l’ha intervistata per conoscere più da vicino la realtà del Bhutan.
Dr.ssa Yangchen Tshering Penjor, nello specifico lei di cosa si occupa?
Il Dipartimento di ingegneria biomedica in Bhutan, si occupa oltre che di ricerca anche di controllo qualità e prestazioni dei dispositivi medici, si occupa della verifica e delle prove di sicurezza degli stessi, della gestione dei sistemi di gasdotti medicali, gestione dei contratti di manutenzione Integrativa e non integrativa per i dispositivi medici di fascia alta, del ciclo di vita delle apparecchiature iniziando con la valutazione tecnica per l’acquisto e la manutenzione. Nello specifico lavoro nell’Ospedale centrale del Bhutan che segue 6 distretto, che è considerato come strategico per gli altri due ospedali presenti ad Est e ad Ovest del paese.
Il Bhutan è uno stato situato nella catena Himalayana con un governo monarchico quindi come funziona il sistema sanitario nel vostro stato?
Non siamo solo una monarchia ma una monarchia costituzionale, quindi il Re delega la gestione della sanità, nel nostro Stato sono presenti delle cliniche private, ma i butanesi si rivolgono principalmente al sistema sanitario pubblico che è gratuito.
A livello logistico invece come siete organizzati?
Alcuni prodotti sono stoccati nella capitale Thimphu e in caso di necessità possiamo attingervi, anche se le scorte sono limitate perché il rischio di danneggiamento è molto alto, mentre se serve acquistare un componente che si è danneggiato riportiamo il problema alla sede centrale del Ministero, un tecnico andrà a valutare se sia o meno riparabile, nel caso in cui non sia possibile ripararla allora il Ministero procederò all’acquisto; il processo di sdoganamento è anch’esso molto complesso perché i prodotti o i macchinari che arrivano via terra o via aereo (solo due compagnie aeree sono collegate al paese) approdano prima in India e poi vengono inviati tramite terra in Bhutan.
Cosa si aspettava di trovare nel Distretto Biomedicale?
Sono una ricercatrice quindi mi interessa approfondire le attuali innovazioni in campo biomedico, di conseguenza ho sempre voluto venire nel distretto di Mirandola per conoscere questa realtà così importante e conosciuta. Mio padre si è laureato a Bologna e nel corso dei suoi studi ha creato una rete di conoscenze in loco che mi hanno permesso di essere qui, per prendere contatti utili per il futuro, comprendere il funzionamento di questa realtà, vivere un’esperienza personale e una crescita professionale in virtù del ruolo che ricopro, ma ci sono anche alcune aziende qui nel Distretto da cui già acquistiamo prodotti per i nostri ospedali quindi vorremmo capire se sia possibile permettere ai nostri ingegneri biomedici di formarsi in queste aziende per riuscire ad essere più autonomi in caso di problemi con i prodotti o i macchinari utilizzati negli ospedali in Bhutan.