La MOZARC-BELLCO ha annunciato che cesserà la produzione nello storico stabilimento di Mirandola, ipotizzando più di 300 esuberi su 450 dipendenti. Un caso isolato?
Gli addetti ai lavori da tempo segnalano che la progressiva riduzione dei margini degli ultimi anni ha portato alla parallela e progressiva riduzione degli investimenti, con il risultato che le macchine da dialisi sono sostanzialmente le stesse di quindici anni fa, con qualche ritocco.
Eppure, il settore non è di poco conto. Il 70% dei trattamenti dialisi fatti in Italia utilizza dispositivi prodotti nel Distretto Biomedicale Mirandolese (fonte: Baxter Medolla 2016). Dopo il sisma del 2012 le Multinazionali ricostruirono ed ampliarono gli stabilimenti contando anche sull’impegno delle Istituzioni a realizzare, finalmente, infrastrutture adeguate come la tanto attesa Autostrada Cispadana, mai iniziata.
Aggiungiamo a questo scenario l’ulteriore incertezza provocata da provvedimenti assurdi come il famigerato “Payback” che, oggettivamente, è un potentissimo deterrente a produrre in Italia e per l’Italia. Ecco che il quadro è completo. E non è incoraggiante.
In questa situazione occorre essere realisti, sapendo che il tempo sprecato potrà essere recuperato solamente iniziando il prima possibile a cambiare le cose. Bisogna avere ben presente che la produzione italiana ed europea di dispositivi medici per la dialisi non è importante solo per il sistema industriale, i lavoratori e le aziende, ma è strategica per il Sistema Sanitario Nazionale e per i Pazienti che di quei trattamenti hanno bisogno per continuare a vivere nel miglior modo possibile.
Sembra proprio che la triste esperienza Covid sia stata già dimenticata. Prima della pandemia alcuni dispositivi medici, i cui prezzi d’importazione erano scesi ad un livello tale da comportare la chiusura delle produzioni nazionali, non si trovavano più perché la Cina ne aveva bisogno per sé stessa e quindi smise di mandarceli. Per questo motivo molte persone furono contagiate e, purtroppo, alcune di loro morirono. Pazienti, Medici ed Infermieri.
Per evitare che possa succedere ancora riteniamo che la filiera produttiva del settore biomedicale vada salvaguardata, nell’interesse di tutti i Cittadini Italiani ed Europei. Non ci stancheremo mai di ripeterlo: “mettiamo il Paziente al centro”.
Editoriale di Alberto Nicolini