Ambrosini, Zhermack: “L’innovazione è linfa vitale per differenziarsi”

Zhermack SpA è da quarant’anni tra i maggiori produttori e distributori internazionali di alginati, gessi e composti siliconici per il settore dentale, oltre a tutta la gamma di prodotti destinati a diversi settori industriali e al mondo del benessere. Dental, Industrial, Wellbeing: tre divisioni, per rispondere sempre al mercato con soluzioni d’eccellenza. Nata in Italia nel 1981, Zhermack possiede oggi una filiale in Germania e uffici di rappresentanza in diversi paesi del mondo. Con il General Manager Paolo Ambrosini abbiamo parlato di presente, futuro e di Zhermack… a 360 gradi.

Ci può raccontare in sintesi la storia le attività svolte oggi da Zhermack?
Zhermack è un gruppo internazionale che produce materiali e soluzioni all’avanguardia per il settore dentale, industriale e per il benessere. E’ stata fondata nel 1981, festeggiamo quest’anno il quarantesimo, e oggi è parte di una multinazionale che si chiama Dentsply Sirona. E’ un percorso di successo che ci ha visto sempre in crescita, siamo una realtà riconosciuta dal territorio e completamente sviluppata nel processo organizzativo. Il settore dentale rappresenta il nostro core business, con un’offerta completa di soluzioni dedicate ai professionisti, sia dentisti che odontotecnici. Per l’industria utilizziamo, sostanzialmente, le stesse tecnologie del settore dentale e produciamo soprattutto siliconi per adizione e condensazione. La divisione è stata voluta come differenziazione del business e anche per poter crescere in un settore applicativo interessante diverso e, soprattutto, per far leva sul nostro know-how che abbiamo acquisito in quarant’anni di esperienza nel settore dentale. I soci sono praticamente partiti dal nulla e hanno costruito una realtà che è riconosciuta a livello internazionale, proprio per la qualità dei nostri prodotti e l’eccellente servizio, oltre al brand che siamo riusciti a far riconoscere al mercato mondiale.

Che importanza ha oggi l’innovazione, come si crea innovazione e da dove provengono gli input per innovare in modo “concreto”?
L’innovazione è fondamentale, è il motore che permette di far crescere un’azienda. L’azienda cresce per tre benefici: aumento di volume, aumento di prezzo o nuovi prodotti, che rappresentano la linfa vitale per continuare a crescere e differenziarsi dai competitor. Nel nostro di lavoro quotidiano abbiamo un team di ricerca molto spinto e possiamo attingere anche ad altri centri di ricerca a livello internazionale. Gli input arrivano da un’attenta conoscenza dei clienti e dai colloqui con professionisti leader del settore che ci permettono di anticipare quelli che sono i bisogni futuri dei clienti, in modo da offrire soluzioni prima che il cliente ne abbia bisogno”. Qual è l’importanza del lavoro in team e delle collaborazioni con altre realtà nel mondo del lavoro odierno? “Da quarant’anni siamo sul mercato perché abbiamo un team coeso e competente. Il fatto di stare bene porta tutti ad essere uniti, appassionati del lavoro che fanno e dare ogni giorno del loro meglio. Il nostro sogno è diventato la nostra realtà perché abbiamo saputo sognarlo tutti insieme.

C’è un grande attaccamento all’azienda e ai suoi valori…
Voi lavorate all’interno del mercato internazionale, quali sono i plus e i minus del Paese Italia nell’approccio al contesto internazionale? “Il plus, sicuramente, è che il made in Italy è assolutamente riconosciuto. Produciamo in Italia perché è sinonimo di qualità e non abbiamo bisogno di trovare manodopera all’estero per essere competitivi. Sappiamo produrre prodotti che vengono riconosciuti per una qualità. Il made in Italy, oggi, è ancora riconosciuto come sinonimo di qualità, come garanzia, creatività e capacità di offrire quelle soluzioni che il mercato vuole. Operare solo in Italia sarebbe, però, limitativo perché la differenziazione nel contesto internazionale ci permette di operare anche all’estero e di avere una panoramica complessiva del mercato nel momento in cui dialoghiamo con tutti i clienti. Il minus sarebbe dunque quello di focalizzarsi solamente sul mercato italiano, che in una lettura internazionale potrebbe essere miope. Usufruiamo della produzione locale come leva di produzione, ma non siamo solo italiani dal punto di vista di quello che è il business e modello distributivo.

Sostanza, dinamismo, creatività e accessibilità sono i vostri valori fondanti, che significato ha ognuno di questi valori?
Sostanza, lo dice la parola stessa, diamo sostanza alle cose, è fondamentale. Siamo uno delle poche aziende, se non l’unica, nel settore dentale che dispone di un impianto per sintesi di catalizzatori reticolati, cioè partiamo dalla materia prima che ci costruiamo per poi produrre il prodotto finale. Così facendo controlliamo l’intera catena di produzione. Il controllo è sinonimo di qualità e di capacità di adattare i nostri materiali all’esigenza del cliente. Dinamismo: un team dinamico, unito e propositivo perché quella che è la nostra capacità di essere reattivi e veloci nelle dinamiche di mercato, nei cambiamenti come in questo periodo di Covid, ci ha portato ad essere camaleontici nel nostro modo di fare business, adattandoci al mercato. Come diceva qualcuno di importante, non è la specie più forte che sopravvive, ma quella che si adatta al cambiamento. Creatività: se siamo cresciuti e siamo riconosciuti è perché siamo stati creativi non solo nei prodotti, ma in tutte le soluzioni. La capacità di creare un qualcosa che dia valore aggiunto e trovi soluzioni per il mercato dei professionisti è sempre stata una nostra caratteristica che ci ha permesso di crescere e di essere competitivi nel mercato. Questo si sposa bene con l’accessibilità, che significa essere vicini al mercato, avere il cliente al centro ed essere raggiungibili su tutti i canali e i social che la tecnologia ci ha dato.

Quanto è importante la formazione dei giovani oggi che difficoltà incontrate oggi nell’inserire nuove figure professionali nella vostra azienda?
La formazione è sempre importante. Le risorse umane sono un patrimonio, un investimento superiore a qualsiasi altro che possiamo fare. Dobbiamo essere capaci di mettere le persone in condizioni di esprimersi. Il nostro organico è motivato e giovane, curiamo la formazione come tema fondamentale di sviluppo. Il fatto di avere personale preparato e in grado di dialogare in tutti i contesti in cui si trova è fondamentale per poter cogliere le opportunità e risolvere le problematiche che affrontiamo. Avere collaboratori uniti e decisi è fondamentale. Collaboriamo con università, professionisti di settore e partner esterni.

Com’è cambiato il vostro business nel pre e post covid?
L’andamento del business è molto buono, ha avuto solo una leggera flessione l’anno scorso perché è arrivata un’ondata di chiusura delle cliniche dentali e abbiamo in parte sofferto anche noi, ma essendo un dispositivo medico non abbiamo avuto grossi scossoni. Abbiamo limitato l’impatto del Covid in modo eccellente e quest’anno stiamo crescendo molto bene. La domanda, nell’ultimo periodo, sta esplodendo anche a fronte in certi casi di una mancanza di materie prime. Quello che è cambiato è il modo di fare azienda, lavoriamo di più in smart working e siamo stati una delle prime aziende del territorio a lavorare da remoto con la stessa efficienza. L’impatto più forte è che non viaggiamo e certe cose, come incontri con i clienti, laddove necessario, sarebbero importanti. Abbiamo linee guide abbastanza rigide che rispettiamo. Tra le varie cose che stiamo soffrendo di più ci sono proprio le restrizioni che vengono imposte dal contesto internazionale sull’accesso ad alcuni stati, che ci impediscono di essere accanto al nostro cliente fisicamente e non solo su piattaforme digitali.

 

Da Innovabiomed Magazine del 9 luglio 2022