Sterilizzazione dispositivi medici: il punto della situazione

La Filiera Salute di Confindustria Emilia – Area Centro ha organizzato nei giorni scorsi un interessante incontro sul tema “Sterilizzazione Industriale: stato dell’arte e tecnologie innovative”. Il Presidente della Filiera Marco Fantoni ha accolto i partecipanti presso lo stabilimento Sterigenics Italy di Minerbio (BO) ed introdotto i Relatori Rezio Antonio Buscaroli di Sterigenics Italy, Luca Spinardi, Damiano Soffiatti ed Immacolata Scognamiglio di Medtronic Dar ed infine Guido Rovera e Marco Bianchi della Società De Lama.

La situazione della sterilizzazione industriale è stata descritta sia dal punto di vista delle aziende che offrono tali servizi ai produttori di dispositivi medici (Sterigenics Italy), da quello delle aziende che hanno realizzato impianti di sterilizzazione all’interno dei propri stabilimenti (Medtronic Dar), e da quello di chi progetta e realizza impianti di sterilizzazione (De Lama).

In particolare, Rezio Antonio Buscaroli di Sterigenics Italy ha illustrato la tecnologia a raggi gamma, Luca Spinardi, Damiano Soffiatti ed Immacolata Scognamiglio di Medtronic Dar hanno raccontato la loro esperienza per la recente realizzazione di un nuovo impianto ad ossido di etilene mentre Guido Rovera e Marco Bianchi della De Lama hanno descritto il loro sistema Hyperpure a perossido di idrogeno.

Entrare nel merito del “Punto della Situazione” compete ovviamente ai tecnici. Da osservatori esterni non possiamo fare a meno di notare che l’ultima innovazione nel settore è il sistema Hyperpure del 2017, che dal punto di vista ambientale è ad impatto zero ma richiede interventi sui layout degli stabilimenti di produzione per sterilizzare all’interno e la sostituzione del cartone ondulato con plastica ondulata.

Nel frattempo, si continua ad utilizzare soprattutto ossido di etilene, che qualche anno fa gli USA volevano bandire, per poi rinunciare a farlo e limitandosi a raccomandare alla FDA di incrementare i controlli, visto che si tratta di sostanza cancerogena.

Ricorrendone i presupposti l’altra tecnologia più diffusa, se è stato scelto un tipo di plastica adatto, è quella a raggi gamma dove la multinazionale Sterigenics detiene la principale quota di mercato e controlla l’azienda canadese che fornisce l’ottanta per cento del cobalto radioattivo impiegato nel mondo.

Questo è “lo stato dell’arte” ad oggi, anche se si vocifera da più di importanti innovazioni in fase di sviluppo. Ne parleremo quando diventeranno realtà. Speriamo presto.