Giuliana Gavioli: “La percentuale di chi trova lavoro dopo l’ITS biomedicale è altissima”

Partirà ad ottobre un nuovo corso di ITS Academy di Mirandola, un percorso biennale di formazione della scuola di alta tecnologia post diploma superiore del Distretto Biomedicale Mirandolese. Il nuovo corso sarà denominato OCRA – Tecnico superiore per la gestione, l’assistenza e health care IoT dei dispositivi medici. Sul tema abbiamo intervistato Giuliana Gavioli, presidente Fondazione ITS Academy Biomedicale.

Esistono altri ITS sul Biomedicale in Italia?

“Ce ne sono altri in quasi tutte le regioni. L’Emilia Romagna ha creato degli ITS capofila nei vari distretti tecnologici o comunque dedicati ad un tema particolare. Altri ITS si trovano per esempio in Piemonte, Liguria, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Veneto tanto per citare alcune regioni a noi vicine. Ci conosciamo e siamo in ottimi rapporti, e a tal proposito abbiamo un’associazione nazionale verticale su scienze della vita oltre ad una associazione regionale in questo caso orizzontale di tutti gli ITS regionali”.

Che caratteristiche avrà il nuovo corso di studi che nasce a Mirandola?

“Il nuovo corso nasce a Modena e a Mirandola. Si tratta di un corso di telemedicina, quindi assistenza sui dispositivi medici e non naturalmente sui pazienti. Si formeranno tecnici di assistenza ai dispositivi medici che analizzano i dati che vengono dai dispositivi stessi, consideriamo che anche il software stesso è un dispositivo medico. I tecnici diplomati possono lavorare anche sullo sviluppo e nella produzione dal punto di vista tecnologico e quindi anche nella messa in uso e nell’assistenza dei dispositivi di ospedali, ambulatori o in caso domiciliare. Parliamo dunque di una competenza a tutto tondo di tipo tecnico”.

Quanti potranno essere e da dove proverranno gli iscritti?

“Gli iscritti saranno tra i 20 e i 25 per il primo corso, provengono essenzialmente dalla nostra regione ma non solo. Arrivano anche dalle regioni limitrofe, ma abbiamo anche iscritti provenienti dalla Sicilia. Si va oltre la nostra regione in quanto non siamo molto conosciuti e speriamo si possa crescere da questo punto di vista. C’è un aspetto caratterizzante da sottolineare: siamo collocati in un distretto biomedicale e quindi, oltre alla scuola, ci sono pure le imprese. Proprio per questo, abbiamo ragazzi che vengono da Sicilia e Campania, oltre alle zone limitrofe”.

Qual è la percentuale di occupazione degli studenti una volta usciti dall’ ITS di Mirandola?

“E’ altissima, tutti trovano lavoro, c’è una ricerca e un bisogno incredibile di tecnici in tutte le imprese. Inoltre, questi ragazzi frequentano un corso che permette loro di svolgere stage aziendali prolungati e successivamente molto spesso vengono assunti e confermati. Le statistiche però si fanno con l’occupazione riferita al corso di studio, per cui se un ragazzo dell’ITS ottiene il diploma e va a lavorare nell’ambito food o farmaceutico tanto per fare degli esempi, non viene contato sui nostri dati”.

Chi sono i docenti del corso?

“Più del 60% sono docenti provenienti dal mondo industriale e dall’università , questa ultima in quanto abbiamo forti collaborazioni in seguito ai nuovi laboratori proprio insieme all’università di Modena. Ci sono anche docenti di scuole superiori, i quali fanno il primo periodo di allineamento per creare una certa uniformità di base tra tutti gli studenti. Per quanto riguarda la telemedicina, invece, abbiamo alcune novità, cioè vengono non solo dal settore tecnico delle nostre imprese ma in questo caso anche dal marketing e dall’ingegneria clinica del Policlinico e da AUSL a cui abbiamo chiesto di far conoscere ai ragazzi il mondo dell’ospedale e della sanità”.