“The Good Business Academy” è un progetto nato dalla collaborazione tra un network di 27 Atenei Italiani associati nel Consorzio Universitario di Economia Industriale e Manageriale (CUEIM) e le B Corp Nativa e In Vento Lab.
Si tratta di un corso che prepara Imprenditori, Manager e Consulenti ad affrontare adeguatamente l’introduzione e la diffusione di un approccio moderno ed innovativo al modo di fare impresa per migliorare l’impatto delle aziende sulla società e sull’ambiente. Sappiamo tutti che nel prossimo futuro le Imprese dovranno saper armonizzare i risultati economici con le risposte alle grandi questioni della nostra epoca, come la sostenibilità e l’impatto ambientale, per contribuire a migliorare la qualità della vita di tutti noi utilizzando al meglio le risorse disponibili.
Il programma del corso inizia dallo studio del contesto mondiale e dell’impatto delle tecnologie, per poi entrare nel merito con materie tecniche come i nuovi concetti di impresa e di management, la responsabilità integrale d’impresa, le metodologie di misurazione e di rendicontazione delle performance sociali ed ambientali. Un percorso serio ed impegnativo che consente di diventare punti di riferimento su questi temi, sia all’interno delle aziende che nei territori circostanti.
Ne parliamo con Claudio Baccarani, Professore Emerito dell’Università di Verona e componente del comitato scientifico del CUEIM. Imparare a gestire anche l’impatto delle attività d’impresa sul modo di fare affari, comporta rinunciare alla redditività?
“Decisamente no, la redditività è essenziale per l’impresa e per il suo cammino nel tempo. Cambia solo il modo di ottenerla. Prima l’impresa la otteneva con un approccio guidato da scelte tipicamente efficientistiche dirette alla ricerca di un profitto. Ora, e sempre più in futuro, la si potrà ottenere grazie ad un processo decisionale che non abbandona l’approccio efficientistico, ma lo colloca all’interno di condotte ispirate alla diffusione di benessere per tutti i soggetti che interagiscono con l’impresa. Questo significa cambiare la logica delle relazioni d’impresa che da semplici rapporti di scambio si trasformano in diffusori di qualità della vita delle persone coinvolte nelle attività d’impresa, a partire da chi vi lavora per arrivare ai clienti, ai fornitori, ai distributori, ai finanziatori. Ma le persone, e con esse il mercato, chiedono all’impresa anche un impatto positivo sull’ambiente, sulle comunità territoriali che la ospitano e sulla società in generale, chiedono di agire per la salvaguardia delle generazioni future. Chiedono che l’impresa restituisca risorse almeno pari a quelle utilizzate nel proprio processo produttivo. L’agire in questo modo consentirà all’impresa di essere “a prova di futuro” e di partecipare alla sua costruzione, grazie alla forza competitiva che scaturisce dalla fiducia raccolta all’interno di relazioni tese alla ricerca di armonia tra i soggetti che vi partecipano. E’ questo il percorso del Good Business che legittima l’impresa ad esistere in un contesto sempre più complesso e crea le condizioni per il raggiungimento della redditività desiderata”.
Oltre ad una Innovazione, un buon esempio. Un buon modo di fare affari nell’interesse di tutti, the good business academy.