Circular Medical Expo – Innovation for Global Health, è la fiera internazionale dedicata all’innovazione per la salute globale che si svolgerà in Fiera a Padova il 3 e 4 dicembre prossimi. Nel corso della ‘due giorni’, medici, aziende ed esperti del settore si confronteranno su medicina circolare, evoluzione tecnologica ed efficienza dei sistemi sanitari in funzione della sostenibilità, mentre le aziende italiane del comparto medicale avranno l’opportunità di entrare in contatto con centri di acquisto internazionali. Circular Medical Expo – Innovation for Global Health è organizzata da Venicepromex. in collaborazione con Padova Hall. L’appuntamento si inserisce nel programma promozionale 2024 condiviso con la Regione del Veneto.
Il dott. Luigi Bertinato, membro del comitato scientifico dell’evento, modererà il convegno dal titolo “Ci sarà un ospedale nel futuro? (Virtuale, digitale, robotico e… intelligente)” in programma il 4 dicembre dalle 10 alle 12 insieme al Dott. Michele Tessarin, Direttore Sanitario Azienda Ospedaliera Università di Padova. Interverranno: Dott. Enric Mayolas – Reitia Consulting Barcellona (Spagna) Ci sarà un ospedale del futuro?; Prof. Stefano Capolongo – Direttore del Dipartimento Architettura, ingegneria delle costruzioni e ambiente costruito, Politecnico Milano Next Generation Hospital; Prof. Walter Ricciardi – Professore Ordinario di Igiene Università Cattolica del Sacro Cuore, Le funzioni dell’ospedale nella sanità del futuro; Dott. Adriano Marcolongo – già DG Policlinico S. Andrea Roma ora Direttore Sanitario del Sanatorio Triestino Tecnologie dell’ospedale del futuro; Dott. Renato Scienza – Neurochirurgo Fond. Ist. Ospedaliero Poliambulanza Brescia L’ospedale a domicilio; Dott.ssa Alice Borghini– UOSD sanità digitale e telemedicina Agenas Roma L’evoluzione “intelligente” della telemedicina.
In questa intervista il dott. Bertinato, già responsabile della segreteria scientifica dell’Istituto Superiore di Sanità e attualmente Senior Consultant per l’OMS Europa, ci offre un’anteprima delle sue riflessioni sul futuro degli ospedali e sul ruolo delle tecnologie emergenti in ambito sanitario, anticipando alcuni dei temi che verranno affrontati nel convegno.
Come immagina l’ospedale del futuro nei prossimi 10-20 anni?
Ci saranno sicuramente dei grandi cambiamenti rispetto al concetto di ospedale che conosciamo oggi come luogo di cura. L’ospedale sarà sempre più per pazienti acuti, in quanto la maggior parte delle patologie non acute verranno curate a casa o nelle strutture intermedie. Ovviamente ci saranno grandissimi cambiamenti nelle tempistiche di costruzione. A Circular Medical Expo racconteremo cosa è stato fatto ad esempio a Las Vegas, dove hanno costruito un ospedale per le malattie neurologiche in questo modo: progettato in California, sviluppato in Europa, costruito in Asia e assemblato nel deserto del Nevada, i calcoli e le misurazioni sono stati fatti in Israele e in India, i pezzi fabbricati in Cina e poi c’è stato un cantiere per l’assemblaggio che è stato monitorato, in tempo reale, da un team di ingegneri in Germania. Nuove modalità di costruzione legate all’utilizzo di materiali ecosostenibili per la cosiddetta bioarchitettura, come con legno, vetro, laterizi, terra cruda, plastica, eco cemento e perfino il bambù, che sono spesso anche più sicuri per il controllo delle infezioni correlate all’assistenza.
Quali saranno i maggiori cambiamenti strutturali?
L’ospedale sarà sempre più a tempo, come il Martini di Groningen in Olanda che è stato pensato per trent’anni. Dopodiché verrà utilizzato per altri usi, potrebbe diventare un museo, sala cinematografica o qualsiasi altra cosa, ma non più un ospedale perché i materiali potenzialmente “contaminati” potrebbero aggravare le condizioni cliniche del paziente, in quanto sempre più difficili da sanificare con le attuali conoscenze. Gli ospedali del futuro per acuti saranno quindi legati alle caratteristiche di flessibilità e sostituibilità dell’edificio, che possa rispondere alle nuove mutevoli richieste spaziali, funzionali, gestionali a cui sono sottoposte le strutture ospedaliere, sempre in costante e rapida evoluzione.
In che modo la digitalizzazione e la robotica trasformeranno le procedure mediche e il rapporto medico-paziente?
L’interno dell’ospedale del futuro si può caratterizzare con queste parole chiave: preciso, digitale, intelligente e connesso. La trasformazione digitale della salute sarà fondamentale per l’ospedale, sempre più tecnologicamente avanzato, ma anche in quello che si chiama rapporto di integrazione tra ospedale e territorio, che sarà caratterizzato dal fatto che grazie alla tecnologia il paziente che verrà dimesso dall’ospedale sarà seguito in tempo reale nel territorio, avendo la possibilità di teletrasmettere e telericevere i principali dati clinici del paziente con un risultato di avere un più efficiente utilizzo delle risorse, un’ampia accessibilità ai dati e una riduzione delle cosiddette diseguaglianze di salute. Il personale sanitario, cominciando dai chirurghi, avrà delle sale operatorie dette ibride e multimodale, che servono per fare in modo che il chirurgo abbia tutta la diagnostica a disposizione all’interno della sala operatoria senza spostare il paziente. Inoltre la sala operatoria avrà anche tecnologia caratterizzata da un navigatore, cioè una macchina che mappa l’interno del corpo per cui ogni singola garza utilizzata viene anche recuperata è il navigatore ad indicarlo. La chirurgia robotica poi diventerà sempre più mini-invasiva e potrà essere utilizzata anche a distanza.
Ci può fare qualche esempio concreto per capire quali saranno i benefici di questa trasformazione?
Un esempio concreto si trova a Rotterdam, dove un neurochirurgo opera da remoto con il robot Da Vinci su un paziente a 8.900 km. a Shanghai, con un’équipe locale che prepara il paziente e consente all’operatore di eseguire interventi altamente sofisticati a distanza. Questo rappresenta un enorme vantaggio in particolare per le aree difficilmente raggiungibili da strutture ospedaliere avanzate. I progressi tecnologici avranno ricadute positive anche sugli ambienti di degenza dei pazienti. Le infezioni correlate all’assistenza saranno controllate più facilmente grazie a camere singole, nuovi materiali piu’ facilmente sanificabili e degenze più brevi, riducendo così i rischi infettivi. A ciò si aggiungono le tecnologie indossabili per i pazienti, come dispositivi integrati nell’abbigliamento che permettono un monitoraggio elettrocardiografico in tempo reale.
Quale sarà il ruolo della telemedicina?
La telemedicina sarà sempre più uno strumento utile alla medicina personalizzata. Da un lato, si assisterà a un crescente utilizzo dei big data, dall’altro, grazie a dispositivi tecnologici appropriati, ogni medico potrà monitorare con maggiore precisione ogni singolo paziente. Questa evoluzione della telemedicina sarà valida non solo all’interno degli ospedali, ma anche nel contesto territoriale. Un ulteriore supporto sarà fornito dall’intelligenza artificiale, che contribuirà alla diagnostica, ad esempio valutando H24 la rilevanza degli alert clinici ricevuti dal personale sanitario. Inoltre, si potranno trasmettere le immagini dalle ambulanze, dall’elisoccorso a cui si affiancheranno i droni, questi ultimi capaci di muoversi in spazi molto più ristretti rispetto agli elicotteri e di operare anche in condizioni di scarsa visibilità.
Si aprono grandi sfide legate all’adozione di queste innovazioni. I sistemi sanitari sono pronti ad affrontarle?
L’adozione di nuove tecnologie comporta sfide importanti, come la protezione dei dati e la formazione del personale sanitario e delle nuove professioni a supporto alla tecnologia intelligente, cruciali per garantirne un utilizzo sicuro ed efficace. Tuttavia nonostante la preparazione ancora poco adeguata dei sistemi sanitari, ma compensata da singole strutture ospedaliere, le opportunità sono immense: migliorare la qualità delle cure, personalizzare i trattamenti, ridurre i tempi di degenza e ottimizzare le risorse. L’ospedale del futuro, sempre più integrato con il territorio, offrirà un’assistenza su misura per ogni paziente, garantendo continuità e accesso alle cure anche a distanza, grazie a tecnologie innovative come la robotica, la domotica, la telemedicina e l’intelligenza artificiale. Il nostro compito sarà assicurarci che queste innovazioni siano conosciute dai policy makers, dal mercato che li renda economicamente sostenibili al pari dell’avvento dei cellulari e dei computers ed accessibili a tutte le strutture socio-sanitarie, creando un sistema sanitario più efficiente e resiliente e pronto a dare risposte ai bisogni sanitari di tutti.