Payback, in Emilia-Romagna qualcosa si muove

La regione Emilia-Romagna chiederà una proroga sul payback al Governo per tutelare il distretto biomedicale e garantire alle regioni la copertura delle spese collegate. L’Emilia-Romagna è la prima regione a muoversi così esplicitamente e, con l’auspicio che si aggreghino anche le altre regioni, va intanto registrato il silenzio del Governo su questo tema.

“La Regione è pronta a chiedere un intervento del Governo. Attraverso il ministro alle Imprese e made in Italy, Adolfo Urso, formalizzeremo la richiesta al Consiglio dei ministri per una proroga, fino a giugno prossimo, dei pagamenti a carico delle imprese del biomedicale. È, inoltre, urgente fare chiarezza sulle coperture per il ripiano del payback sui dispositivi medici, sia per quanto già dovuto che per quello che si sta concretizzando con la legislazione vigente”. Queste le parole dell’assessore regionale allo Sviluppo economico e lavoro, Vincenzo Colla, al termine di un incontro tenutosi a Bologna il 21 febbario nella sede della Regione proprio sul tema del payback.

L’incontro con l’assessore Colla era stato richiesto da Cna Emilia-Romagna e Modena, Confindustria Emilia Area Centro e Lapam-Confartigianato imprese di Modena e Reggio Emilia, le aree dell’Emilia-Romagna.

La richiesta avanzata dalla Regione lascia quindi pensare che anche le istituzioni abbiano qualche dubbio sulla legittimità del provvedimento che, secondo Confindustria Dispositivi Medici, rischia di mettere in ginocchio 4.546 aziende. La richiesta viene infatti avanzata anche alla luce di un’attesa sentenza sul profilo di legittimità della norma da parte della Corte costituzionale, la cui udienza è stata già fissata per il prossimo 22 maggio.