BI-REX e G-FACTOR sono due importanti realtà con sede a Bologna.
La prima supporta le imprese e tutti i player coinvolti nei processi di innovazione tecnologica e trasformazione digitale, fornendo gli strumenti utili per l’adozione delle tecnologie abilitanti Industria 4.0 e facilitando le operazioni di trasferimento tecnologico.
G-FACTOR, incubatore-acceleratore di giovani imprese creato nel 2018 da Fondazione Golinelli, opera prevalentemente nei segmenti pre seed, seed ed early stage.
Abbiamo chiesto all’ufficio comunicazione di entrambe le realtà alcune curiosità su presente e futuro.
Com’è nata la vostra realtà e come si compone oggi?
BI-REX è uno degli 8 Competence Center nazionali istituiti dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (ex MISE) nel quadro del piano governativo Industria 4.0. Nato nel 2018 a Bologna con focus sui Big Data, il nostro Consorzio pubblico-privato riunisce in partenariato 60 player tra Università, Centri di Ricerca ed Imprese di eccellenza.
Nell’ambito Life Science, BI-REX ha dato vita a un’iniziativa con lo scopo di facilitare la realizzazione di progetti di ricerca e sviluppo per il trasferimento di innovazione al sistema dei servizi per la salute e alla medicina traslazionale. Partendo dall’analisi dei Big Data, l’obiettivo è sperimentare un sistema unico e condiviso per la ricerca di base, preclinica e clinica, che sia in grado di fungere da piattaforma per la sperimentazione di terapie innovative per patologie ad alto impatto sanitario, sociale ed epidemiologico.
BI-REX è partner tecnico per il verticale Industry 4.0 del programma di accelerazione I-TECH Innovation Program, in collaborazione con G-Factor.
G-Factor – incubatore e acceleratore di Fondazione Golinelli – è un punto di riferimento nazionale per l’accelerazione di giovani imprese in ambito Life Science e, grazie ad importanti partnership, si è aperto nel corso degli anni ad altri settori verticali.
Dialogando direttamente con i principali i laboratori e centri di ricerca pubblici e privati in Italia, G-Factor investe su imprese e team di ricerca in fase early stage: un terreno ancora molto rischioso per il variegato mondo degli investitori, ma in cui è invece fondamentale intervenire per fare da ponte tra i il mondo della ricerca e quello del mercato.
Quante e quali sono le start-up che avete al vostro interno?
All’interno del programma di accelerazione I-TECH Innovation Program in collaborazione con G-Factor sono state selezionate 2 startup, Astreo e Adaptronics. La natura altamente tecnologica e innovativa delle startup selezionate permette loro di operare in più campi, con applicazioni Life Science, sviluppando servizi e prodotti che rispondono a reali esigenze del mercato (eg. Ottimizzazione della produzione di device).
Dal 2018 ad oggi, nell’ambito di quattro programmi di accelerazione, sono state esaminate da G-Factor quasi 800 startup provenienti da tutta Italia, e ne sono state selezionate ed accelerate 31. G-Factor è entrata come socio nel capitale sociale con quote di minoranza in 21 di queste giovani aziende in ambito Life Science, investendo complessivamente 2,5 milioni di euro sino ad ora in equity e realizzando al momento due exit complete. Nel complesso le startup hanno effettuato più di 20 aucap raccogliendo per ora circa 17 milioni di euro. Fino a metà ottobre è possibile candidarsi alla nuova call per il Programma I-Tech Innovation 2023-24.
Che momento vivono le start-up in Italia, in particolare quelle legate al mondo biomedicale?
I dati riportano un crollo degli investimenti in startup nei primi mesi del 2023, che probabilmente verrà confermato anche nel secondo semestre dell’anno. In ogni caso, nonostante la probabile conferma della diminuzione degli investimenti complessivi (minor investimenti pubblici attesi rispetto agli anni scorsi e momento di maggior cautela da parte delle imprese per via dell’inflazione e dell’elevato costo del denaro), stimiamo che il settore biomedicale manterrà un suo livello di attrattività, sempre di più sia per capitali stranieri interessati ad osservare il contesto italiano, sia per la crescente specializzazione di attori istituzionali e privati che decidono di agire in maniera verticale in questo settore.
I punti principali da cui ri-partire per l’ambito Life Sciences sono tre: 1) conferma della qualità elevata della ricerca italiana, che è sempre più attrattiva anche per capitali internazionali più allenati da sistemi maturi maggiormente propensi all’investimento, anche su iniziativa privata del singolo cittadino investitore, oltre che ovviamente su base professionale istituzionale e corporate; 2) necessità del mondo imprenditoriale di questo settore di dimostrare la propria apertura alla innovazione (requisito sempre più richiesto dagli investitori internazionali e dal mercato); 3) crescita della cultura del trasferimento tecnologico e dell’approccio traslazionale integrato nel settore della salute, “dai laboratori di ricerca, fino alle corsie in clinica”.
Quanto è importante l’innovazione per la vostra realtà?
Il contesto socio-economico attuale pone l’innovazione come uno dei principali fattori determinanti per lo sviluppo territoriale e per il successo di piccole, medie e grandi imprese. BI-REX nasce per soddisfare questo bisogno e supportare le aziende nell’acquisizione e implementazione di soluzioni innovative, fornendo alle aziende la possibilità di testare le tecnologie e sviluppare percorsi formativi personalizzati. Collaborare con realtà innovative come startup, spin-off o gruppi di ricerca permette a BI-REX di rimanere sempre al passo con i trend attuali e futuri, guidando PMI e Grandi Imprese verso l’innovazione dei propri servizi. G-Factor ha come scopo la formazione della cultura d’impresa e dell’innovazione in tutti i settori anche attraverso la progettazione e l’erogazione di servizi volti a creare una nuova imprenditorialità ad alto contenuto scientifico e tecnologico. In questi 5 anni ha investito su team e progetti che altrimenti non avrebbero avuto opportunità: l’obiettivo è l’impatto positivo sulla società per una risposta concreta ai medical needs e ai medical issues ancora inevasi, valorizzando al contempo i frutti della ricerca italiana e aspirando alla creazione, alla crescita, e all’arrivo al mercato di nuove aziende, e dunque alla creazione di nuovi posti di lavoro, soprattutto per giovani ricercatori e giovani imprenditori.