E’ stato inaugurato da poche settimane a Mirandola (MO) il nuovo stabilimento di Sidam. Il nuovo sito produttivo, che si è aggiunto al complesso già presente nel Distretto Biomedicale Mirandolese, si estende su una superficie complessiva di 2500 metri quadrati in cui trovano posto uffici e nuove camere bianche. Carlo Bonomi, presidente nazionale di Confindustria, ha tagliato il nastro del nuovo sito in veste di presidente della società. Nello stabilimento arriveranno a lavorare 100 persone e l’obiettivo – ha spiegato Bonomi – è quello di raddoppiare la capacità produttiva dell’azienda. Una crescita importante quindi per l’impresa biomedicale fondata nel 1991 da Graziano Azzolini e ora guidata dalla figlia Annalisa, Ad del Gruppo, che dal 2020 è controllata al 68% dal fondo di private equity Mindful Capital Partners (MCP). Solo due anni fa Sidam aveva rilevato il 100% di Emotec, società con sede a Medolla, come abbiamo raccontato in questa intervista.
Di questo nuovo investimento e delle prospettive di crescita nel settore abbiamo parlato con Alberto Camaggi, managing partner di MCP.
Quali sono i valori che avete trovato in Sidam che vi hanno portato ad incrementare i vostri investimenti su questa società?
La continua tensione verso il progresso e l’innovazione, la flessibilità, l’integrità e l’etica del lavoro sono pilastri fondamentali che non solo rispecchiano la cultura aziendale di Sidam e della famiglia Azzolini, ma che sono anche profondamente radicati nel distretto in cui l’azienda opera. Questa coerenza di valori ha alimentato la nostra fiducia e il nostro impegno nella società.
Cosa rappresenta questo nuovo stabilimento per lo sviluppo dell’azienda?
L’apertura del nuovo stabilimento rappresenta un capitolo significativo nel percorso di crescita di Sidam. Oltre ad aumentare la capacità produttiva per rispondere alla crescente domanda internazionale, il nuovo impianto consentirà di raggiungere i massimi standard di efficienza e sicurezza, contribuendo a creare un ambiente lavorativo ottimale: un impegno e un’indicazione a tutti gli stakeholder per la ricerca dell’eccellenza a tutti i livelli.
Dopo l’acquisizione di Emotec prevedete ulteriori investimenti nel settore biomed?
Siamo pronti a considerare ulteriori investimenti per cogliere nuove eventuali opportunità di crescita sia per linee interne che esterne.
Avete trovato ostacoli nei vostri programmi di sviluppo nel Distretto Biomedicale?
Abbiamo ricevuto un forte sostegno dalle amministrazioni locali, che si sono dimostrate competenti e collaborative. Un tema critico riguarda invece la carenza di infrastrutture a servizio del distretto e in particolare l’assenza di collegamenti veloci tanto ferroviari quanto stradali.
Rientrano nei vostri piani solo partecipazioni in aziende già strutturate o anche in start-up innovative nel settore Life Science?
Come fondo focalizziamo i nostri investimenti su aziende già consolidate. Tuttavia, non escludiamo la possibilità di considerare start-up innovative come potenziali add-on per Sidam, a condizione che si integrino in modo sinergico con il nostro modello di business e contribuiscano al suo successo a lungo termine.
Gli investimenti in campo biomed riguardano solo l’Italia o avete programmi di acquisizione di aziende anche all’estero?
Manteniamo una visione globale nei nostri investimenti. MCP, con la sua predisposizione allo sviluppo internazionale delle partecipate, considera strategicamente l’opportunità di espandere il progetto di aggregazione anche a realtà estere. Tuttavia, vanno attentamente valutate le risorse e le energie disponibili prima di intraprendere iniziative internazionali.